Presentazione del libro “Marlane: la fabbrica dei veleni”

morire di lavoro morire da lavoro

MORIRE PER I PROFITTI

 

Marlane di Praia a Mare: dal 1973 al 2001 oltre 100 operai morti per tumore e altri 60 ammalati, il territorio e il mare usati per smaltire i rifiuti tossici. La strage e il disastro ecologico non sono avvenuti per caso, ma per una scelta: quella del profitto, che considera la salvaguardia della salute e delle vite di chi lavora, solamente un elemento aggiuntivo del costo del lavoro, da evitare accuratamente per non diminuire i profitti.

Presentazione del libro

MARLANE: LA FABBRICA DEI VELENI

di

Francesco Cirillo

Luigi Pacchiano

interviste di Giulia Zanfino

Mercoledì 22 Giugno

ore 18.30

presso il “Revenge Music Pub”

Via Antonio Guarasci 156

ROGLIANO

 

 

introduce e coordina:
Giuseppe Tiano
Comitato Beni Comuni Savuto

intervengono gli autori:
Francesco Cirillo
giornalista, ambientalista

Luigi Pacchiano
operaio Marlane
coordinatore provinciale “SI Cobas” Cosenza

proiezione del video inchiesta sulla Marlane, di
Giulia Zanfini

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VERSO IL REFERENDUM: anche a MARZI 2 SI per l’ACQUA BENE COMUNE

 

 

Verso il Referendum
2 SI per l’acqua bene comune

 

presso la villa comunale di Marzi
VENERDI’ 10 giugno ore 21.30

introduce e coordina:

– GIUSEPPE TIANO
comitato beni comuni savuto

intervengono:

– CARLO CUCCOMARINO
“Uniti Contro la Crisi” Cosenza

– LUCA ROTA
“Liberalamente”

– DELIO DI BLASI
comitato referendario “2 SI per l’acqua bene comune”

benicomunisavuto.noblogs.org

referendumacqua.it

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VERSO IL REFERENDUM: chiusura della campagna elettorale del Savuto

 

GIOVEDI’ 9 GIUGNO

piazza San Francesco

Piano Lago Mangone

ore 18.30

introduce e coordina:
– DORINA MASTROIANNI
Comitato Beni Comuni Savuto

intervengono:
– ALFONSO SENATORE
Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”

– NICOLA DE NARDI
Presidente Associazione “Energia Calabria”

– RAFFAELE PIRILLO
Sindaco di Mangone

– ANTONIO BASILE
Sindaco di Belsito

– GIOVANNI NOTARIANNE
Sindaco di Grimaldi

altri Amministratori del Savuto
ed esperti del settore

 

ore 22.00

– STAND GASTRONOMICI

– DJ-SET

ska, reggae, rock’n roll, dance, house, con:
ZIO PINO FATTALLA’, SANDRO PASCUZZO, PASQUALE TOSTO, PIERFANCESCO CRISTELLI, DJ EMILIUS, DJ WHITE, DJ FRANCOISE, DYLAN J AND PERCUSSION DIEGO DV, DJ RAF…


durante l’iniziativa verrà allestita la

mostra fotografica “acqua bene comune”

in collaborazione con il colletivo “Mad Noises”

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Verso il referendum: 2 SI per l’acqua pubblica a Rogliano

Verso il Referendum, 2 SI per l’acqua bene comune

presso la villa comunale di Rogliano

Sabato 4 giugno ore 17.00

 

introduce e coordina:

Giovanni Benincasa – comitato beni comuni savuto

intervengono:

Francesco Campolongo – coordinamento calabrese acqua pubblica ‘Bruno Arcuri’

Teresa Cicirelli – segreteria provinciale SEL

Giacinto Stumpo – coordinatore PD Rogliano

Aldo Gabriele – segretario circolo PRC Rogliano

Giuseppe Gallo – sindaco di Rogliano

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Mostra fotografica Acqua Bene Comune

Vi segnaliamo questa iniziativa del collettivo “Mad Noises” e vi anticipiamo che ospiteremo la mostra  a Piano Lago, in occasione della festa per la chiusura della campagna elettorale nel Savuto, giovedì 9 giugno

Il collettivo espressivista Mad Noises vuole allestire a Cosenza una mostra fotografica collettiva a sostegno del referendum che si svolgerà il 12 e 13 giugno per l’acqua pubblica.

Se volete partecipare potete spedire o stampare e portare personalmente le foto in formato di dimensioni non superiori
a 30 x 40 cm e non inferiori a 20 x 30 cm.
Potete aggiungere anche una descrizione dell’immagine.
Se volete consegnare o spedire le vostre foto scrivete a info@madnoises.com

Le foto potranno essere vendute e il ricavato andrà a sostegno della campagna referendaria.

 

flickr
difendiamo la calabria
mad noises
acqua bene comune
comitato referendario del savuto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Lettera ai candidati sindaco dei comuni del Savuto

 

Comitato Referendario del Savuto
2 Sì per l’Acqua Bene Comune

 

 

 

Signor candidato sindaco

Poche settimane dopo le elezioni amministrative che la vedono nell’importante ruolo di candidato alla carica di sindaco, saremo chiamati a votare i due quesiti referendari per fermare la privatizzazione dell’acqua.

Il primo quesito propone l’abrogazione dell’art. 23 bis della Legge n. 133/2008, cosi come modificato dall’art.15 del decreto 135/2009 (Decreto Ronchi) relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici locali, compreso quello idrico; abrogare questa norma significa impedire la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici in questo Paese.

Il secondo quesito propone invece l’abrogazione dell’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (Codice dell’Ambiente): abrogando questa parte dell’articolo si impedisce la possibilità di fare profitto sull’acqua e si determina una immediata riduzione della tariffa pagata da ogni cittadino.

Ci teniamo a ricordare che i referendum sono stati richiesti con le firme di 1.400.000 cittadini, di cui oltre 41.000 calabresi e con una straordinaria adesione nei comuni del Savuto e della Presila Cosentina, che arriva in alcuni casi al 40% dell’elettorato.

Questa premessa serve a introdurre le richieste che, come comitato locale promotore del Referendum, intendiamo formularle a nome delle centinaia di suoi concittadini sottoscrittori.

 

LE CHIEDIAMO, IN CASO DI VITTORIA ELETTORALE:

– Di impegnarsi a modificare lo Statuto del nostro Comune, in maniera da riconoscere: la natura pubblica dell’acqua e della sua gestione, l’accesso all’acqua come diritto umano universale e lo status dell’acqua di bene comune pubblico privo di rilevanza economica, per garantire l’accesso all’acqua e pari dignità a tutti i cittadini.

– Di garantire l’adeguatezza dell’informazione in merito ai temi dei Referendum, per riparare allo scandaloso comportamento dei media che, con singolare unanimità, hanno negato visibilità al Referendum sull’acqua, referendum che ha invece ricevuto il più alto numero di sottoscrittori nella storia della Repubblica.

– Di dichiarare pubblicamente quale sarà il Suo comportamento elettorale in occasione dei prossimi Referendum sull’acqua, qualunque esso sia, allo scopo di contribuire alla necessaria trasparenza del dibattito su questo tema che riguarda i diritti dei cittadini, ma coinvolge anche imponenti interessi finanziari in cerca di alleanze trasversali.

 

Ci permettiamo di ritenere che una sua pubblica risposta alle nostre richieste, contribuisca a riportare il dibattito elettorale su temi di concreto interesse per la cittadinanza, allontanandolo dalle velenose e inutili polemiche personalistiche che non fanno altro che danneggiare la democrazia e allontanare i cittadini dalla vita politica.

 

Comitato Referendario del Savuto
2 Sì per l’Acqua Bene Comune

 

 

 

 

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verso il referendum: anche nel savuto 2 si per l’acqua pubblica

 

 


sabato 2 aprile 2011

ore 18.00 sala consiliare

Santo Stefano di Rogliano



intervengono

Giovanni Di Leo
Alfonso Senatore

del comitato calabrese acqua pubblia “Bruno Arcuri”



introduce e coordina

Giovanni Benincasa

assessore ai servizi comunali, S.Stefano di Rogliano

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Il problema senza la soluzione

Il nuovo spot di Greenpeace contro il nucleare fa il verso alle pubblicità delle grandi compagnie energetiche, mostrando – con grande chiarezza, toni di voce rassicuranti e ironia – tutte le agghiaccianti verità sull’atomo: le scorie impossibili da smaltire, gli enormi costi, il falso mito dell’indipendenza energetica, i problemi di sicurezza.

www.greenpeace.it/stopnucleare


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Sottoscrivi la richiesta di moratoria sulle scadenze previste dal decreto Ronchi

Non farti portare via l’acqua: sottoscrivi la richiesta di moratoria, ci vuole un minuto!

Moratoria subito, diritto al voto nel 2011

Oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini di questo Paese hanno firmato i tre quesiti referendari promossi dal Forum italiano dei Movimenti per l’acqua e da una grandissima coalizione sociale raccolta nel Comitato Promotore.

Hanno posto la loro firma perché hanno capito che la battaglia per l’acqua pubblica è una battaglia di civiltà, per la tutela e l’accesso universale ad un bene comune. Concetti incompatibili con ogni forma di privatizzazione e di consegna al mercato di un bene essenziale alla vita. Prosegui la lettura »

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100 libri 100 euro

Stiamo cercando di dare il nostro contributo all’iniziativa della casa editrice DeriveApprodi, che non se la sente di mandare al macero migliaia di libri fuori catalogo e ha tirato fuori questa irripetibile offerta: 100 libri a 100 euro, spese di spedizione incluse.


L’offerta scade il 30 novembre, dopo questa data i libri non saranno più disponibili.

Contiamo di fare l’ordine entro sabato 27 novembre

chi è interessato può contattarci via mail (il prima possibile): cerchiamo di superare le 100 copie!

ecco l’elenco dei titoli in offerta


Per ragioni commerciali, abbiamo dovuto togliere dal nostro catalogo quasi 100 titoli, sottraendoli al circuito di vendita e distribuzione delle librerie. Una scelta che ci impone di mandare al macero decine di migliaia di copie per evitare spese di giacenza. Buttare o distruggere libri, anche nelle forme moderne del «macero», non può non ricordare roghi o messe all’indice ben più scellerati. Vorremmo provare almeno in parte a evitarlo, proponendo ai singoli lettori della casa editrice, alle associazioni, alle piccole biblioteche, ai dipartimenti universitari e ai punti vendita alternativi alla distribuzione un’offerta semplice: 100 libri a 100 euro, spese di spedizioni incluse. Dal 1 al 30 novembre chiunque potrà acquistare 100 libri a 1 euro a copia, scegliendoli dall’elenco dei titoli che trovate in allegato. Dopo questa data, quei libri non saranno più disponibili al pubblico.


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Acqua pubblica: il 4 dicembre una manifestazione regionale a Cosenza

Oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini in tutta Italia, oltre 40mila in Calabria, hanno firmato i tre quesiti referendari per la ripubblicizzazione dell’acqua, promossi dal Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua e da una grandissima coalizione sociale raccolta nel Comitato Promotore. Hanno posto la loro firma per una battaglia di civiltà, per la tutela e l’accesso universale ad un bene comune,contro ogni forma di privatizzazione e di consegna al mercato di un bene essenziale alla vita.Con la loro firma, quelle donne e quegli uomini hanno posto un’imprescindibile questione di democrazia sulla gestione di un bene fondamentale per la vita: questa importante decisione non può essere delegata ad alcuno, ma deve appartenere a tutti attraverso il referendum.

Per questo, per non tradire la fiducia e le aspettative della popolazione, chiediamo la MORATORIA: un provvedimento di legge immediato che posticipi le scadenze previste dalla “legge Ronchi” per la soppressione degli ATO.

In Calabria, il timore non è quello di veder finire la stagione degli ATO, spesso carrozzoni buoni solo a sperperare danari pubblici, ma di andare ad una riforma del settore che porti all’accorpamento in un unico Ambito regionale. Ciò significherebbe il controllo completo del privato in un settore dove già la francese Veolia, partner della regione Calabria nell’attuale gestione, sta operando indisturbata: applicazione ai comuni di tariffe illegittime, contrazione di mutui con banche indagate per la truffa dei derivati, consulenze e appalti oggetto di inchieste da parte della Magistratura, per non parlare dello scandalo dell’approvvigionamento idrico nel vibonese, o dei diversi comuni cui la Sorical-Veolia sta imponendo contratti capestro, pena la riduzione delle forniture per debiti pregressi.

Il successo della campagna referendaria anche in Calabria dimostra la volontà della popolazione tutta di una gestione pubblica, trasparente, democratica del servizio idrico: per questo siamo contrari a tutte le forme di privatizzazione, compresa quella della Lamezia Multiservizi, ultima grande municipalizzata calabrese interamente a capitale pubblico.

La battaglia per l’acqua, per la sua riappropriazione sociale , per la sua gestione pubblica e partecipata, è di per se un valore che si inserisce in un orizzonte più vasto: quello della tutela dei diritti e dei beni comuni, della “Madre Terra“ nostra casa comune !

Dal 29 novembre al 10 dicembre 2010 si riunirà a Cancun il COP 16, dove nell’ambito dell’Onu, i Governi discuteranno su una delle grandi emergenze che il pianeta si trova ad affrontare: quella dei cambiamenti climatici di cui già oggi oltre 600 milioni di esseri umani, soprattutto nel Sud ma sempre più spesso anche nel Nord del mondo, subiscono le conseguenze negative dei disastri ambientali. Un anno fa a Copenaghen, i governi dei paesi industrializzati decretarono il fallimento del COP 15 per i loro interessi speculativi e di profitto. In quella occasione, a Copenhagen e in tutto il mondo, ci furono grandi manifestazioni per dire che “responsabile è il sistema, non il clima”, perché è l’insostenibile modello di sviluppo che domina il mondo a distruggere non solo il presente ma anche le speranze di futuro.

Per questo il 4 dicembre anche in Calabria come a Cancun, come nel resto d’Italia e del mondo, i movimenti protagonisti delle lotte sociali, dal mondo del lavoro alla scuola, dalla difesa dei diritti a tutte le vertenze ambientali, manifesteranno per dire a chiare lettere che se il clima fosse stato una banca sarebbe già stato salvato e che il cambiamento climatico si combatte con la giustizia sociale e ambientale.

Perché si scrive Acqua ma si legge Democrazia!

Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”


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Comunicato 18 novembre 2010

Il tentativo di privatizzare un bene fondamentale e primario come l’acqua svela chiaramente il vero volto di questo sistema economico-sociale che ha un’unica ricetta economica: privatizzare e mercificare tutto, trasformando la democrazia dei diritti in regno dei privilegi.

La continua aggressione al nostro territorio, le tonnellate di veleni che riposano sotto la valle del fiume Oliva, l’inquinamento elettromagnetico prodotto da elettrodotti che percorrono l’intera regione accarezzando i tetti di alcuni centri abitati, il fiorire di discariche che seminano il loro carico cancerogeno di percolato e i rifiuti industriali sapientemente occultati nelle scuole di Crotone, ci raccontano di una Calabria avvelenata e impoverita che ha provato sulla propria pelle le controindicazioni, mai rivelate, di questo modello di sviluppo.

La richiesta disperata di lavoro, l’emigrazione che si presenta nuovamente come fenomeno tristemente comune nei nostri paesi offre la sponda a qualche mercante di illusioni, imbonitore da strapazzo che spaccia per soluzione salvifica la svendita del nostro territorio, proponendo la costruzione di centrali a Biomassa o a Carbone in un territorio che già esporta l’80% dell’energia prodotta e che, selvaggiamente spogliato del suo patrimonio boschivo, è in pieno dissesto idrogeologico.

Ogni anno le prime piogge mostrano la triviale modernità di una regione la cui rete viaria, le cui arterie di collegamento e il suo traballante equilibrio idrogeologico disegnano un’emergenza costante che accompagna i calabresi per tutto l’arco della stagione invernale.

Per questo vogliamo diventare snodo della Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”, una rete di movimenti e comitati nati per difendere il territorio calabrese dall’aggressione selvaggia subita in questi anni.

E’ il tempo di dire basta! I beni comuni come l’acqua, il sapere, la salute, i fiumi, i boschi e il lavoro vanno difesi e rilanciati!

Siamo stufi di presunti industriali illuminati che vengono al sud, non pagano una lira, e se ne vanno quando hanno finito di spolpare il nostro territorio esportando la loro “responsabilità sociale d’impresa” dove possono sfruttare di più e meglio i lavoratori!

Siamo stufi di chi propone grandi opere multimiliardarie (ponte sullo stretto, Europaradiso) inutili e invasive senza curarsi della salute di un territorio devastato, senza preoccuparsi di reti idriche colabrodo, di sistemi di smaltimento di acque e di rifiuti arcaici ed ecologicamente devastanti!

Pensiamo che il Savuto debba essere un laboratorio politico importante dove sperimentare la costruzione di un sistema economico-sociale basato sulla cura del territorio e non sul suo stupro costante!

Rilanciare la differenziata porta a porta in tutti i comuni del territorio, proporre una riqualificazione industriale dei siti inattivi nell’Asi di Piano Lago, riconvertendoli in siti di stoccaggio e lavorazione finalizzati al riciclato e riuso, promuovere le eccellenze agricole che caratterizzano la storia e la geografia del nostro territorio (pensiamo al castagno e ai vitigni per esempio), ripopolare i nostri centri storici ospitando i nostri fratelli d’oltremare seguendo l’esempio di Riace e Cauolonia!

La cura dei beni comuni può essere la chiave per il rilancio economico e sociale del nostro comprensorio che passa, però, necessariamente da una rivitalizzazione della partecipazione politica. I cittadini devono ridiventare padroni del loro destino, costruttori del loro futuro, partecipando in prima persona e comprendendo che se la crisi economica è dura e ci terrorizza, l’azione collettiva può indicarci la via di una soluzione solidale e condivisa.

Per questo ci siamo proposti di non fermarci solo all’azione di contro-informazione, finalizzata alla crescita della dialettica democratica nel Savuto, ma anche di aiutare concretamente chi ha bisogno, costruendo doposcuola popolari, Gruppi di acquisto popolare e altre attività che possano aiutare materialmente la popolazione del Savuto, contribuendo a costruire una soluzione alla crisi economico-sociale che non sia la solitudine competitiva e precarizzante ma una socialità solidale e operante!

Abbiamo tante idee e poche braccia, ma le idee non sono mai abbastanza e le braccia sono sempre necessarie quindi, per tutti coloro i quali vogliano saperne di più e darci una mano, consultate il nostro blog o contattateci via mail.

(Comunicato del “Comitato Beni Comuni Savuto” in occasione dell’iniziativa del 18 novembre a Rogliano)


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L’acqua non si vende: giovedì 18 novembre Rogliano

L’ACQUA NON SI VENDE

fuori l’acqua dal mercato, fuori i profitti dall’acqua

www.acquabenecomune.org

campagna referendaria

ne discutiamo con

GIOVANNI DI LEO

del Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”

giovedì 18 novembre ore 18.00

teatro comunale Rogliano

verso la manifestazione regionale del 4 dicembre a Cosenza

per chiedere la moratoria per l’assegnazione dei servizi idrici fino ai referendum del 2011

info e adesioni:

savuto@autistici.org



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Verso la manifestazione regionale per l’acqua pubblica, un incontro nel Savuto

In vista della manifestazione regionale per l’acqua pubblica che si terrà il 4 dicembre a Cosenza, il “Comitato Beni Comuni Savuto” intende organizzare una serie di incontri per discutere di acqua, di ambiente, di salute, di territorio.

Il primo appuntamento è per giovedì 18 novembre, dalle ore 18.00 al teatro comunale di Rogliano. Ne discutiamo con l’ing. Giovanni di Leo del “Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica”.

A breve ulteriori aggiornamenti.


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Dopo il 16 ottobre

Il 16 Ottobre a Roma quasi un milione di persone hanno manifestato pacificamente per affermare che il Lavoro è un bene comune e dire No con forza ai ricatti e Si ai diritti. Queste parole d’ordine sono paradigmatiche di un intera realtà sociale, hanno incarnato al meglio la disperazione sociale che giornalmente abita la vita di tanti e che troppo spesso si traduce in un senso di frustrazione implacabile dato dalla percezione della propria impotenza.

Siamo in un epoca in cui lo scheletro di diritti che ritenevamo oramai acquisito, il lascito di tante lotte che i nostri antenati hanno duramente combattuto, conosce un’erosione giornaliera sotto i colpi di una modernità arcaica e ipocrita. Cosi capita che in nome della modernità la gestione pubblica dell’acqua debba divenire privata, secondo l’irrazionale disegno che solo il libero mercato può costruire una gestione Universale, Efficiente e Razionale del servizio. Basta conoscere i risultati della gestione privata dell’acqua in tanti paesi per sapere che le tariffe volano sempre più su,e la qualità e quantità degli investimenti infrastrutturali e del servizio sempre più giù. Ma il punto è che la presunta modernità della privatizzazione, secondo i disegni del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, è terribilmente uguale alla situazione di fine ottocento quando l’acqua in casa era per pochi, solo per quelli che se la potevano permettere, e il servizio pubblico era semplice utopia. Dunque, la modernità tutta liberalizzazioni e precarietà altro non è che un tuffo nel passato più nero e disperato!

E’ una modernità terribilmente vecchia e ammuffita quella di Marchionne, del Governo e dei sindacati padronali (Cisl-Uil). La costituzione di un accordo dei metalmeccanici separato in barba alla democrazia dei lavoratori che avevano approvato e sottoscritto quello del 2008, il tentativo di abolire il contratto nazionale collettivo di lavoro cosi da poter ritornare a quando ogni lavoratore doveva contrattare singolarmente la propria posizione lavorativa, prigioniero di una sassaiolo ricattatrice piuttosto che di una dinamica contrattuale complessa e iniqua, ci riporta direttamente nell’800.

E sono tante le modernità triviali ammantate di necessità storica per coprire la loro funzionalità agli interessi del capitale, della grande finanza e delle mafie. Sembravamo però, ormai da tanto, in un terribile labirinto di sordità reciproche in cui tutti noi recitavamo, alcune volte con dovizia tecnica e politica, le piaghe della modernità sulla nostra pelle ma senza riuscire a trovare un nesso fra le nostre disperazioni e precarietà. Il 16 Ottobre segna la costituzione di un nuovo Noi, ancora sfocato e liquido, ma terribilmente chiaro nella sua composizione sociale e nell’intensità sella sua rabbia.

E’ un intera generazione, che vedendosi negar quel complesso e meraviglioso insieme di diritti sociali che la nostra costituzione enuncia per costruire l’uguaglianza sostanziale, oggi dice no al ricatto e rivendica forte la dimensione del diritto contro quella del privilegio! Sono i giovani del meridione costretti a mercanteggiare il loro futuro nella piazza affollata del clientelismo regolatore indipendentemente dai loro studi, delle loro competenze e delle loro speranze! Sono gli studenti universitari che difendono l’Università dalle mannaie Tremontiane, che difendono il sapere dalla sua supina subordinazione alle esigenze del mercato, e che svelano l’inganno del presunto intreccio virtuoso tra formazione e lavoro attuale finendo, ogni giorno, nelle grinfie sfruttatrici di Call Center di tutti i tipi! E sono, ancora una volta, gli operai, quelli di Pomigliano, che dinanzi al ricatto cosi odioso del loro padrone, presunto capitalista illuminato, tra il lavoro e la dignità scelgono un lavoro dignitoso. Svelano una terza via, quella che nessuno ti può elargire o consentire, perché ti spetta di diritto. Perché sa di costituzione, di quel sapore acre del sangue dei resistenti ma dolce di libertà, perché il lavoro dignitoso è un diritto, un bene Comune e non una merce acquistabile da qualche padroncino che cita Marx per esorcizzarlo!

Il 16 Ottobre è stato importante perché tutte queste storie hanno trovato un minimo comun denominatore e gli attacchi isterici di ministri impresentabili, che hanno equiparato il lancio di uova all’inizio di un percorso terroristico, palesano la paura di chi sente il vento cambiare e la potenza della partecipazione popolare e democratica produrre i suoi effetti. Ora sta a noi. Nei territori e nei luoghi di lavoro costruiamo l’unità del 16, dinanzi all’attacco onnivoro del capitale costruiamo l’ampia alleanza vitale e democratica di tutte la forze sociali che lavorano per abbattere questo sistema. Sarà un autunno resistente che dovremo affrontare fuggendo dalle solitudini settarie o dai velleitarismi istituzionali ma costruendo democrazie partecipate e conflittuali in ogni pertugio d’esistenza, in ogni luogo in cui il ricatto fino ad oggi ha bivaccato e abitato tranquillo. Be, qualcuno lo avverta che sta arrivando lo sfratto!


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L’acqua è vita


Continua nel comprensorio della Valle del Savuto, a cura del “Comitato Beni Comuni Savuto”, l’impegno e la mobilitazione finalizzati all’informazione ed al sostegno alla campagna per l’Acqua Pubblica, promossa dal “Forum Italiano Movimenti per l’Acqua”, per la ripubblicizzazione dell’acqua, in risposta al recente art. 15 del D.L. 135/09 – approvato definitivamente dalla Camera dei Deputati il 19 Novembre 2009 – che introduce alcune modifiche all’art. 23 bis della Legge 133/08 e muove passi ancora più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici locali, prevedendo l’obbligo di affidare la gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società, in qualunque forma costituite, individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o in alternativa a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%.

Tale provvedimento sottrarrà ai cittadini ed alla sovranità delle Regioni e dei Comuni l’acqua potabile di rubinetto, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati.

Nel Savuto, dall’inizio della raccolta delle firme, partita nei primi giorni del mese di Maggio, le stesse hanno superato quota 2000.

Nell’intero territorio nazionale sono state superate 1.400.000 firme.

Numerosi sono i punti di raccolta nel territorio: Rogliano, Marzi, Carpanzano, Santo Stefano di Rogliano, Parenti, Mangone, Belsito, Malito, Grimaldi, Altilia, Colosimi, Bianchi, Lago, Figline e Cellara.

Da sottolineare, oltre alla quantità, la qualità delle firme, infatti oltre a sottoscrivere la petizione i firmatari si sono ripromessi, qualora fosse indetto il referendum, di recarsi alle urne e di votare a sostegno dell’Acqua Pubblica.

Questa sensibilità chiaramente andrebbe supportata da una informazione costante che non deve assolutamente fermarsi al 05 Luglio, giorno di chiusura della campagna referendaria, ma che deve proseguire attraverso l’attivazione di iniziative pubbliche nei vari Comuni del comprensorio del Savuto.

Da segnalare che le giunte comunali di Rogliano, Parenti, Santo Stefano di Rogliano e Grimaldi, attraverso apposite delibere, hanno avviato percorsi finalizzati alla gestione pubblica dell’acqua.

Da elogiare tutti coloro i quali in questi giorni, nel Savuto, si stanno impegnando a raccogliere le firme e a firmare, divulgando nell’occasione, l’importanza di preservare i beni comuni, valorizzandone l’universalità e l’indivisibilità.

L’acqua è vita !!!


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