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Lettera ai candidati sindaco dei comuni del Savuto

 

Comitato Referendario del Savuto
2 Sì per l’Acqua Bene Comune

 

 

 

Signor candidato sindaco

Poche settimane dopo le elezioni amministrative che la vedono nell’importante ruolo di candidato alla carica di sindaco, saremo chiamati a votare i due quesiti referendari per fermare la privatizzazione dell’acqua.

Il primo quesito propone l’abrogazione dell’art. 23 bis della Legge n. 133/2008, cosi come modificato dall’art.15 del decreto 135/2009 (Decreto Ronchi) relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici locali, compreso quello idrico; abrogare questa norma significa impedire la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici in questo Paese.

Il secondo quesito propone invece l’abrogazione dell’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (Codice dell’Ambiente): abrogando questa parte dell’articolo si impedisce la possibilità di fare profitto sull’acqua e si determina una immediata riduzione della tariffa pagata da ogni cittadino.

Ci teniamo a ricordare che i referendum sono stati richiesti con le firme di 1.400.000 cittadini, di cui oltre 41.000 calabresi e con una straordinaria adesione nei comuni del Savuto e della Presila Cosentina, che arriva in alcuni casi al 40% dell’elettorato.

Questa premessa serve a introdurre le richieste che, come comitato locale promotore del Referendum, intendiamo formularle a nome delle centinaia di suoi concittadini sottoscrittori.

 

LE CHIEDIAMO, IN CASO DI VITTORIA ELETTORALE:

– Di impegnarsi a modificare lo Statuto del nostro Comune, in maniera da riconoscere: la natura pubblica dell’acqua e della sua gestione, l’accesso all’acqua come diritto umano universale e lo status dell’acqua di bene comune pubblico privo di rilevanza economica, per garantire l’accesso all’acqua e pari dignità a tutti i cittadini.

– Di garantire l’adeguatezza dell’informazione in merito ai temi dei Referendum, per riparare allo scandaloso comportamento dei media che, con singolare unanimità, hanno negato visibilità al Referendum sull’acqua, referendum che ha invece ricevuto il più alto numero di sottoscrittori nella storia della Repubblica.

– Di dichiarare pubblicamente quale sarà il Suo comportamento elettorale in occasione dei prossimi Referendum sull’acqua, qualunque esso sia, allo scopo di contribuire alla necessaria trasparenza del dibattito su questo tema che riguarda i diritti dei cittadini, ma coinvolge anche imponenti interessi finanziari in cerca di alleanze trasversali.

 

Ci permettiamo di ritenere che una sua pubblica risposta alle nostre richieste, contribuisca a riportare il dibattito elettorale su temi di concreto interesse per la cittadinanza, allontanandolo dalle velenose e inutili polemiche personalistiche che non fanno altro che danneggiare la democrazia e allontanare i cittadini dalla vita politica.

 

Comitato Referendario del Savuto
2 Sì per l’Acqua Bene Comune

 

 

 

 

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Comunicato 18 novembre 2010

Il tentativo di privatizzare un bene fondamentale e primario come l’acqua svela chiaramente il vero volto di questo sistema economico-sociale che ha un’unica ricetta economica: privatizzare e mercificare tutto, trasformando la democrazia dei diritti in regno dei privilegi.

La continua aggressione al nostro territorio, le tonnellate di veleni che riposano sotto la valle del fiume Oliva, l’inquinamento elettromagnetico prodotto da elettrodotti che percorrono l’intera regione accarezzando i tetti di alcuni centri abitati, il fiorire di discariche che seminano il loro carico cancerogeno di percolato e i rifiuti industriali sapientemente occultati nelle scuole di Crotone, ci raccontano di una Calabria avvelenata e impoverita che ha provato sulla propria pelle le controindicazioni, mai rivelate, di questo modello di sviluppo.

La richiesta disperata di lavoro, l’emigrazione che si presenta nuovamente come fenomeno tristemente comune nei nostri paesi offre la sponda a qualche mercante di illusioni, imbonitore da strapazzo che spaccia per soluzione salvifica la svendita del nostro territorio, proponendo la costruzione di centrali a Biomassa o a Carbone in un territorio che già esporta l’80% dell’energia prodotta e che, selvaggiamente spogliato del suo patrimonio boschivo, è in pieno dissesto idrogeologico.

Ogni anno le prime piogge mostrano la triviale modernità di una regione la cui rete viaria, le cui arterie di collegamento e il suo traballante equilibrio idrogeologico disegnano un’emergenza costante che accompagna i calabresi per tutto l’arco della stagione invernale.

Per questo vogliamo diventare snodo della Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”, una rete di movimenti e comitati nati per difendere il territorio calabrese dall’aggressione selvaggia subita in questi anni.

E’ il tempo di dire basta! I beni comuni come l’acqua, il sapere, la salute, i fiumi, i boschi e il lavoro vanno difesi e rilanciati!

Siamo stufi di presunti industriali illuminati che vengono al sud, non pagano una lira, e se ne vanno quando hanno finito di spolpare il nostro territorio esportando la loro “responsabilità sociale d’impresa” dove possono sfruttare di più e meglio i lavoratori!

Siamo stufi di chi propone grandi opere multimiliardarie (ponte sullo stretto, Europaradiso) inutili e invasive senza curarsi della salute di un territorio devastato, senza preoccuparsi di reti idriche colabrodo, di sistemi di smaltimento di acque e di rifiuti arcaici ed ecologicamente devastanti!

Pensiamo che il Savuto debba essere un laboratorio politico importante dove sperimentare la costruzione di un sistema economico-sociale basato sulla cura del territorio e non sul suo stupro costante!

Rilanciare la differenziata porta a porta in tutti i comuni del territorio, proporre una riqualificazione industriale dei siti inattivi nell’Asi di Piano Lago, riconvertendoli in siti di stoccaggio e lavorazione finalizzati al riciclato e riuso, promuovere le eccellenze agricole che caratterizzano la storia e la geografia del nostro territorio (pensiamo al castagno e ai vitigni per esempio), ripopolare i nostri centri storici ospitando i nostri fratelli d’oltremare seguendo l’esempio di Riace e Cauolonia!

La cura dei beni comuni può essere la chiave per il rilancio economico e sociale del nostro comprensorio che passa, però, necessariamente da una rivitalizzazione della partecipazione politica. I cittadini devono ridiventare padroni del loro destino, costruttori del loro futuro, partecipando in prima persona e comprendendo che se la crisi economica è dura e ci terrorizza, l’azione collettiva può indicarci la via di una soluzione solidale e condivisa.

Per questo ci siamo proposti di non fermarci solo all’azione di contro-informazione, finalizzata alla crescita della dialettica democratica nel Savuto, ma anche di aiutare concretamente chi ha bisogno, costruendo doposcuola popolari, Gruppi di acquisto popolare e altre attività che possano aiutare materialmente la popolazione del Savuto, contribuendo a costruire una soluzione alla crisi economico-sociale che non sia la solitudine competitiva e precarizzante ma una socialità solidale e operante!

Abbiamo tante idee e poche braccia, ma le idee non sono mai abbastanza e le braccia sono sempre necessarie quindi, per tutti coloro i quali vogliano saperne di più e darci una mano, consultate il nostro blog o contattateci via mail.

(Comunicato del “Comitato Beni Comuni Savuto” in occasione dell’iniziativa del 18 novembre a Rogliano)


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